Una delle più forti molle ad apprendere è la curiosità.
Ci guida fin da piccoli quando ogni cosa intorno a noi è una novità e la esploriamo con tutti i mezzi possibili e la "catturiamo" come acqua limpida per la nostra mente. Apprendiamo cosi tante cose in cosi poco tempo mantenendo sempre la curiosità, la volontà di apprendere cose nuove. Poi si cresce e crediamo di conoscere il mondo attorno a noi invece abbiamo visto solo lo strato più superficiale. Qui scatta la vera sfida della conoscenza, l'essere sempre alla ricerca, avere il coraggio di chiedere a gli altri e a noi stessi il significato delle cose, il mantenersi curiosi del mondo. Si potrebbe dire che è importante restare attivi con la mente e con il cuore.
Curiosità infatti deriva dal latino "curiòsus" da "cura" che significa "che si cura".
Importante è prendersi cura del mondo e quindi conoscerlo sempre meglio.
Mille possibilità
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5 commenti:
ciao alessia,
in effetti molte persone di successo sono riusciti a mantenere quell'entusiasmo e quella curiosità appunto che avevano da bambini.
E' quando siamo convinti di sapere o di non avere necessità di approfondire le cose che cominciamo a scendere la china!
ciao
La curiosità per me è quel bisogno di saper qualcosa in più, la voglia di non fermarmi alla superficialità delle cose.
E' ciò che mi ha portato dove sono ora...nel nostro corso di studi!
E sono d'accordo con ciò che dice AVI...la presunzione di sapere ci rende rigidi e ci impoverisce.
guardando su You Tube ho trovato una simpatica gag sulla curiosità delle persone. Guardalo! Fa molto ridere...
http://it.youtube.com/watch?v=s3a1b_t5XGI
Sono d'accordo con voi sulle definizioni di curiosità, ma se posso aggiungere per me la curiosità è anche un pizzico di pazzia. Mi spiego una persona spinta dalla curiosità a volte è portata a fare cose che a mente più lucida non sempre farebbe, cose "pericolose", e non solo pericolo fisico, ma un pericolo composto dal fatto che non si sa bene cosa si sta trovando davanti nella strada che nsi sta cominciando a percorrere...
«Si è curiosi nella misura in cui si è istruiti» (J.J. Rousseau) e io aggiungo
intelligenti, ma si è anche istruiti (intelligenti) nella misura in cui si è
curiosi. Può sembrare un gioco di parole, però, se ci ragioniamo bene,
le due affermazioni non formano un circolo vizioso senza via d’uscita,
piuttosto direi che si completano a vicenda.
La curiosità è una continua ricerca del nuovo, dello sconosciuto,
è il tentativo di acquisizione anche di un solo tassello che si vada ad inserire
nel disegno sempre incompleto della nostra conoscenza, è un sistema
per aprire e rendere più elastica la nostra mente nei confronti di tutto ciò
che ci circonda.
Ma cosa c’entrano l’intelligenza o l’istruzione con la curiosità, direte
voi. È vero: nel significato normalmente a loro attribuito, non c’entrano
nulla, però, in questo caso mi riferisco non tanto alla capacità degli
individui di risolvere complessi problemi matematici o di sviluppare teorie
scientifiche o filosofiche, bensì le vedo come quelle caratteristiche che ci
permettono di essere obiettivi, di utilizzare le nostre conoscenze per aiutare
noi stessi a vivere sempre migliorandoci e per aiutare altri in difficoltà. È
quindi necessario, per fare tutto ciò, avere voglia di scoprire, avere il
coraggio di interrogarsi, essere, senza vergogna, curiosi.
questo articolo l'ho trovato in web www.mclink.it/personal/MC8216/arianna/curiosi.htm
bello vero?
Io ritengo di essere curiosa, un tempo (io non sono giovanissima) essere curiosi non era bello, era quasi un peccato. Ma per fortuna io dico sono curiosa, perchè la mia curiosità mi porta ogni giorno a conoscere cose nuove, ad informarmi, a studiare a parlare con la gente ecc..Ragazzi dobbiamo essere curiosi solo cos+ la nostra mente sarà capace di essere "all'altezza" dei tempi che cambiano, e....Il formatore è Curioso.
biba
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